Avevo proprio voglia di scrivere un bel post sul Partito Democratico, Partito che, credo, non avrà il mio voto ad Aprile. Anche perchè ad Aprile penso proprio che mi sarò bellamente trasferita – Dove!? Dove!?!? Non lo scrivo, non è il caso per ora – in un altro Paese.

Avevo proprio voglia di scrivere di D’Alema, Veltroni, Bersani, Renzi e compagnia. Di come mi infastidiscano le loro beghe interne, di quanto sia vomitevole lo spettacolo che offrono e vuota la proposta pseudo politica che non hanno nemmeno iniziato a discutere seriamente. Al di là della patetica discettazione “Monti sì, Monti no”.

Mica per altro, il PD vincerà le elezioni, ne sono quasi sicura, ma non riuscirà a governare e ne sono ancor più sicura, nemmeno con una maggioranza da Congresso del PCUS. Che probabilmente riuscirà a prendere.

Ma, appunto, AVEVO voglia, poi sono intervenuti dei fatti nuovi. Ubi maior minor cessat.

E’ un po’ di tempo che mi lamento dei dolori culari, che una settimana fa erano quasi insopportabili, poi sono un po’ migliorati, con uno spiacevole effetto collaterale, però. Sangue.

Tanto sangue. Non un po’ di sangue, tanto.

Però mi faceva meno male, per cui non mi sono tanto preoccupata, ho fatto le mie curette e amen. Dall’altro ieri invece dolori acutissimi, ancora sangue e giornate da incubo, non scherzo. Sembra una puttanata, ma giuro che è una condanna.

Se non hai mai avuto male lì (io ho male lì da almeno 3-4 anni) non puoi nemmeno lontanamente immaginare cosa vuol dire. Non riesci a stare seduta, non riesci a stare in piedi, non riesci a camminare, hai sempre un umore terribile, diventa davvero un problema anche a livello di socialità. Non puoi uscire a cena, non puoi fare NIENTE, vuoi solo stare a letto e sperare che ti passi almeno un po’. Quando ti passa un po’ (Che vuol dire avere ancora TANTO male, cazzo!!!!) ti sembra di rinascere, ti sembra di essere libera, viva. Puoi anche ricominciare a pensare, perchè finchè hai male non pensi, non ami, non ti frega niente di niente, se non che TI PASSI.

Ce l’hai sempre, sempre in mente, quando hai male, perchè hai male, quando ti passa perchè speri che non ti torni… Ce l’hai sempre in mente, perchè fa male, ti toglie il respiro, ti fa incazzare.

Io non sono un’ipocondriaca (purtroppo, direi) quindi tendo a tenere duro e andare avanti. Ma l’altro giorno non ce la facevo più, dopo un week end DI MERDA, chiamo il mio dotore dal buso del cùl. Inizio a spiegare un po’ e lui mi fa, “Vieni domani pomeriggio che facciamo prima, ti visito”. Ok, dico. Sempre che regga la visita, perchè le condizioni sono diverse dalle altre volte.

Vado e inizia la visita, coricati, fianco sinistro, alè! Mi metto giù, mi guarda un attimo, prova a toccare e salto su, letteralmente!

– Bòn, rivestiti pure e vieni qua.
– Cos’ho!?!? E’ un trombo?
– No, cara. Hai una ragade. E ce l’hai da un bel po’, anche.
– Sarebbe? (Già il nome non piace per niente)
– Un taglietto, che ti causa gonfiore, dolori fortissimi, sanguinamento.
– Ecco, sì. Tutte le ho. In più certi giorni mi parte un male che …
-Si irradia lungo la natica e la coscia.
– Sì, sì!! Fa malissimo, io pensavo di avere la sciatica!! Bè, quindi?
– Quindi ti opero, ambulatorialmente, faccio un taglietto qua, cucio là e sei a posto. Tu contrai troppo lo sfintere, involontariamente, bisogna risolvere quello. Sei stressata?
– Sempre.
– Eh…
– Ehhh, maaaaaa… insommaaaa… non c’è un altro rimedio, prima di affettare?
– Ce ne sono, ma sono poco efficaci e ci possono volere anche 4-6 mesi.
– Perfetto, dove firmo per l’operazione?

Ecco, quindi la settimana prossima mi opero, di urgenza diciamo, tra l’altro mi ha anche detto, che la soluzione di questa cosa qua dovrebbe portare grande beneficio all’altro problema (le emo) per cui posso rimandare l’operazione “vera”. Cinque, sei giorni di attenzione e poi posso fare quello che mi pare. Questo dice lui, senza grandi dolori post-op.

Che comunque anche fossero grandi dolori non sarebbero certo peggio di questi.

Io voglio andare a sciare quest’inverno, che cazzo. E comunque così non ci duro mica tanto. Basta. Intanto faccio questa, poi vedrò che fare, ma se servirà farò anche l’altra.

Non ne posso più.

Ditemi che faccio bene, per favore. tanto lo faccio comunque.

PS: Il titolo lo lascio, tanto va bene uguale. E’ double-face.