Ok, ok, quando uno comincia a fare i “best of”, con la roba vecchia, vuol dire che ormai è completamente bollito e non ha più niente da dire ed ha anche bisogno di quattrini. Lo so. Ma siccome qua è tutto gratis e questo post a me sinceramente piace, lo ripropongo. Come la peperonata dopocena.
La serata Fagioli! La serata fagioli non fu mai, ovviamente, una mia idea, ma ne divenni entusiasta partecipante dopo la prima…
Spiego. Meglio eh?
Io ho fatto l’Università a Bologna, bada, ho scritto “ho fatto” NON “ho finito”, e ho abitato un anno e qualcosa in uno spleeeendiiido appartamento in affitto, zona San Donato/San Donnino circondata dal lusso più sfrenato e da coinquilini/e degni dei migliori salotti romani E per l’avvenenza fisica E per la vèrve e la brillantezza dell’eloquio.
In sostanza ho vissuto un anno e un po’ in un orrendo tugurio caro in modo imbarazzante, rovente d’Estate e gelido d’Inverno, in compagnia di altri tre universitari (maschi). L’unica altra donna, oltre me, se ne andò dopo un mese e mezzo.
In quanto donna, matricola, bionda e timida pretesi ed ottenni almeno la camera singola. Spaziosa, ariosa (1 finestra tutta per meeeee!!!) arredata e corredata. L’arredo consisteva nel letto+armadio+cassettone-toilette in stile bisnonna, anzi probabilmente avrebbe fatto schifo anche a lei. Il corredo in uno scendiletto simil-persiano. Elegantemente illuminata da una lampadina da 40watt, la mia splendida singola dava direttamente sul parcheggio del palazzo a piano terra (intendo proprio TERRA, cioè neanche un cm. sopra la strada) ed era un pochino … come dire? … spoglia, ecco. Una vera merda, col pavimento di finto marmo conglomerato e i muri neri di sporco. Però almeno faceva sempre freddissimo! A parte d’Estate, ovvio, che sembrava una serra.
Ho passato il primo mese a piangere tutti i giorni. Giuro che è vero. Andavo all’uni, non mi cagava nessuno, stavo lì, prendevo appunti, tornavo a casa da sola in bici, entravo in camera e mi buttavo sul letto a piangere. Per ore. T-u-t-t-i-i-g-i-o-r-n-i. Non che i miei coinquilini mi aiutassero molto, va detto. Sta di fatto che dopo un po’ vuoi che io mi ero anche stufata di star lì a piangere, vuoi che ho conosciuto qualcuno, vuoi che i coinquilini (Così all’improvviso!? Sì) han sentito l’inconfondibile profumo della mia patonza, siamo diventati più amici, arrivando addirittura a … Mangiare insieme e guardare la tv. Tutti. Nel soggiorno, che era un po’ più piccolo del cesso (dove mancava il bidè, forse per dare quell’aria un po’ internazionale che fa figo…)
Quindi c’era questa eterogenea compagnia di disadattati che la sera si trovava a mangiare merda (ma proprio merda, mica il McDonald’s!!) tipo spaghetti al tonno (Ricetta: Lessa gli spaghetti, quando son pronti scolali, nel frattempo apri 2 scatole di tonno LIDL, fatto? Bene. Ora versacele dentro. Finito. Bon Appetìt!) assisi attorno ad un tavolo con le gambe marce (ritorneranno nel racconto, tienile a mente) a sparare tremende cazzate e fumare. Fumare e fumare. Di tutto, ma soprattutto, devo dire, sigarette.
Adesso sembra quasi incredibile, che non si fuma più al chiuso, ma allora era nor-ma-le!!! E fumavamo come stronzi al freddo, ovunque, al cesso, nelle camere, dappertutto.
Composizione appartamento tipo:
– Michele, anni 33, from Mirandola (MO), studente di Chimica (Durata corso di laurea anni 5), un po’ fuori corso, ma solo un po’.
– Roberto, anni 22, from Belluno, studente (??) di Scie(men)ze Politiche. Scappò insieme a me, dopo un anno e qualcosa, inseguito dal padre. Esami sostenuti in un anno: 0!
– Andrea, anni 23, from Bergamo o giù di lì. Un a-ni-ma-le. Letteralmente. Il concetto di “coabitazione” con la sottoscritta, per lui significava automaticamente che poteva palparmi il culo e le tette tutte le volte che voleva (cioè sempre) “Tanto te sei spiritosa!”.
– Io.
C’erano alcuni ospiti fissi, come da Costanzo, ovvero:
– La Mary, morosa di Michele, sua coetanea che mi faceva praticamente da mamma… A tutti, in verità. Era eccezionale la Mary, laureata, lavorava già, stava sempre da noi in quel buco di merda e faceva tutto, lavava, stirava, faceva da mangiare, mi consolava, mi consigliava, tutto. L’adoravo.
– La Miky, amante di Roberto. Amante nel senso che Roby la morosa a Belluno ce l’aveva, ma NON era la Miky. Con cui sostanzialmente conviveva a Bologna. Scopando rumorosamente ad ogni ora del giorno e della notte.
– Il Bigio. Che non ho mai ben capito da dove cazzo saltasse fuori, comunque era un ospite fisso.
Insomma Michele, che era un veterano del cazzeggio, aveva questa consuetudine della fagiolata (che a me non sembrava una gran figata, io bramavo le discodènsin’ e le feste universitarie!!) cui venni invitata, visto che non potevano buttarmi fuori di casa. Prima sera. Io timorosa, so che viene gente, non so quanti, ma un po’. Si riveleranno otto. Ragazze? Una a parte le ospiti fisse. Ma diciamo che possiamo contare zero, visto che ci ha provato con me. Io mi ero vestita decente, non dico mica strafiga, ma un po’ carina ecco, la mia mamma mi aveva insegnato che ci si comporta così.
Addetta al sugo. E ad apparecchiare. Io e la Mary. E Alby, gaio come un perizoma rosa con gli strass.
La ricetta la risparmio, l’importante è che la fagiolata venga accompagnata da almeno 5 bottiglioni di sangiovese molto cattivo, 3 bozze di lambrusco perfido e birra per chi non ama il vino. O per chi viene da Belluno. Che beve tutto, birra, vino e amari. Non ho un ricordo preciso delle fagiolate, dico la verità… So per certo che dopo mezzora le scarpe erano tornate in camera da sole, il maglioncino era stato riposto nel trumò e io continuavo a ridere. So che la fagiolata era buonissssssssssssima. Che ne abbiamo fatte due pentole enormi. Che Andrea si è messo a ballare verso metà serata con Alby e sono scivolati sui fagioli caduti e sono finiti per terra tra cucina e corridoio ed ho udito bestemmie irripetibili. Che Roby e la Miky limonavano come dei forsennati, poi si sono intanati in camera per un’ora poi sono usciti e non erano mica tanto freschi. Che sono stata concupita da Andrea. Ma NON gliel’ho data. Quella sera lì.
Che ad un certo punto hanno anche cominciato a fare il garino di rutti e Michele ha lanciato la sfida delle scoregge. Per fortuna abortita, poi ripresa in nottata con certe bombe che facevano impressione. In sostanza era come se con la serata fagioli i labili fili che mantenevano il contatto con la realtà e la società civile in quell’appartamento venissero tagliati. Michele che completamente ubriaco declama poesie di sua creazione e la Mary si incazza… E mi ricordo che tutti ballavano e cantavano e io anche e battevamo sulle pentole (l’assolo di Nothing Else Matter battuto sulle pignatte coi mestoli di legno da due idioti è una cosa me-mo-ra-bi-le!) .
E poi io vado in camera (a scoreggiare sì, ero una ragazza beneducata) e sento bussare alla finestra… Ed è Roberto, che entra (dalla finestra) incurante della mia mìse e mi dice che sono bellissima, bellissima e che io e Andrea saremmo una coppia meravigliosa e DOBBIAMO stare insieme perchè siamo “per-fet-ti” e quando ci vede che parliamo lui è felice e … sviene. Sul MIO letto. Proprio mentre giunge un fragore dalla cucina, è crollato il tavolo (gambe marce) con tutto quello che ci stava sopra, sulle balle di Andrea e Alby e Michele. Son rimasti sotto a ridere per un quarto d’ora.
Erano belle serate.
setarossa ha detto:
uuuu grazie per questo ricordo! La mia università non è stata così divertente!!!
bionda84 ha detto:
🙂 Setuccia!!!! Bè, però tu l’hai finita… Ha ha!
Robby ha detto:
Pensa…. io ci sono nato e cresciuto a San Donnino…. eheheheh….. ironia della sorte.
Ma dove diavolo era questa bettola che descrivi?
Tempo fa ho letto per caso un tuo post e a volte ritorno a leggerti.
Sei troppo forte.
Un bacio.
Robby
bionda84 ha detto:
Ma dai!!! A me il quartiere piaceva un sacco, era proprio un.. quartiere!! Ti ringrazio, ciao ciao!!
Robby ha detto:
Ma non mi hai detto in che via eri…. (sempre che tu lo voglia dire a dispetto della praivasi)
R.
bionda84 ha detto:
Pràivasi….
masticone2000 ha detto:
Eh, bei tempi quando eravate giovani…
Ora invece devi comprare la crema rassodante…
E devi farti il BDC nuovo… 😀 😀
bionda84 ha detto:
😦
Ho preso anche la serum lift 7 di boots, per le prime rughe…
Optometrivale ha detto:
Minchia, c’è sempre un motivo per amare Bologna… 🙂
bionda84 ha detto:
Bè, sì…
Massimiliano ha detto:
Il massimo sarebbe se saltasse fuori che il Bigio fosse un tuo lettore abituale e si palesasse grazie a questo post dichiarando finalmente la sua provenienza!
(Da come li hai descritti, Michele ora potrebbe essere uno della generazione perduta, senza lavoro fisso e senza neanche più ragazza, e anche senza più prospettive, la Mary potrebbe essersi stancata di Michele e aver trovato finalmente un uomo con il quale condividere veramente le gioie della vita e costruirsi un’esistenza, Andrea nel frattempo si è innamorato e fidanzato e di conseguenza raffinato nei modi, Roberto era quello più scapestrato e pirata, doppiogiochista ecc ecc e quello messo meno peggio dei tre maschi nonostante tutto -IMHO- me lo immagino a preparare cocktail in qualche locale notturno gestito dalla sua ragazza, piena di corna….scusa, ma non ho resistito a quest’intermezzo mucciniano)
Annina, mi hai fatto tornare con la mente per un po’ a quando guardavo con ingenua ammirazione alla generazione più grande dei seventies, a “quelli che erano ormai ai trenta”, che a quell’età mi sentivo quasi coccolato ad essere più piccolo, a far parte della schiera dei fratelli minori, insomma circa ai tempi in cui mi stavo diplomando e non avevo ancora vent’anni. Ricordi.
bionda84 ha detto:
Ha ha!! Chissà dov’è, il Bigio… Eppure, il tuo intermezzo Muccininano (nonstante sia mucciniano) è interessante, chissà come sono finiti… So per certo che uno solo ha finito l’Università…
je_est ha detto:
E se ci scappa un best of è perchè te lo puoi permettere. Questo post poi non me lo ricordavo., troppo bello, ma quanto mi fai ridere?
bionda84 ha detto:
Molto meno di quanto faccia tu, quando mi scrivi delle conversazioni con Arturo! 😉
gino ha detto:
lungo post ma DIVERTENTE anna.divertente. io ho un’altra esperienza. al collegio della cattolica chiamato augustinianum,!ma ho conosciuto tanti ragazzi di tante parti d’italia e tante ragazze che stavano all’attiguo Marianum!a milano!ciao!!gino ciao
bionda84 ha detto:
Ciao!
johntrent70 ha detto:
Racconto interessante e coinvolgente nel quale c’è una sola nota stonata: l’aver appreso che, alla fine, l’hai comunque data ad uno che ti palpava e ti diceva “Tanto te sei spiritosa!”… Peccato… 😦
bionda84 ha detto:
Aveva il suo fascino… e io all’epoca la davo più o meno a chiunque mi mostrasse un po’ di interesse… Alla fine come persona era molto meglio di tanti altri, che sembravano così bravi… 😉
johntrent70 ha detto:
Allora va bene così, le premesse non mi sembravano incoraggianti… E d’altronde sei padronissima di darla a chi vuoi… 🙂
bionda84 ha detto:
No bè, certo… Però in effetti quel pochissimo tempo con lui sono stata bene…
Ares ha detto:
Università a Bologna, gran bei tempi. Ho visto/sentito/fatto cose che ancora oggi non sono in grado di spiegare.
bionda84 ha detto:
Non ho alcun dubbio, davvero!! Tra l’altro credo anche tu, come me,abbia visto/sentito/fatto cose che fai molta fatica a ricordare… 🙂
Alessandro ha detto:
Un ricordo a metà fra Apocalypse Now e Animal House svoltosi però all’Osteria del Tempo Perso. E’ come se tu avessi fatto il servizio di leva anziché l’Università. Disperazione, terrore e raccapriccio inframmezzati da momenti assolutamente esilaranti, indelebili, cosi assurdi che a volte credi che siano toccati a qualcun altro anziché a te. Io avendo la fortuna di abitarci a Bologna non ho avuto il problema della casa, ma è stata durissima uguale con i genitori che ti stavano col fiato sul collo peggio di Biscardi al processo del lunedì. In più non avevo nessuna bionda con cui fuggire… avrei tirato testate contro le colonne più grosse di via Zamboni, maledicendo il momento in cui avevo deciso di frequentare Piazza Scaravilli. Ma tutto passa e i ricordi sfumano i loro spigoli taglienti lasciando un punto di dolce e mezzo di amaro, perché comunque hai vissuto e “pordiòs” ti sentivi davvero vivo e comunque avevi ancora da giocare la tua partita. Què Viva los frijoles!!! 😀