Nell’ambito del delirio invidiaindotto di ieri, sono tornata, tra le altre cose (in effetti non ero proprio o-be-ra-ta di lavoro) a leggere qua e là il blog di Galatea, che ho sempre trovato scritto bene e a volte godibile, anche se il tono generale del blog e dell’autrice non mi piacciono.

Ma quelli son cazzi miei, non sopporto il Politically Correct, tutto lì.

Da lì, sono andata (chè Galatea non è mica cretina come me, se interviene in un posto importante LO LINKA) a leggermi un suo articolo su Valigia blu, dove pone una riflessione sugli studenti, il rapporto scuola/tecnologia, la voglia di fare un cazzo dei giovani e l’importanza della fatica e del sudore. La vita è dura e difficile e i Gggg-ggg-ggggggi-giuovani crescono nella bambagia e alla prima svolta a sinistra lo piglieranno in culo a secco, così, a tradimento.

A titolo personale, l’articolo caga decisamente fuori dal vaso, forse per volontà di “epatèr les bourgeoises”, forse per il tentativo di ironizzare, non lo so ma tant’è. Viene fuori un articolo un po’ sul genere “EEE–e–eeee–ee–eehhh–hhh, Vòi gggg-iovan–nn–ni, non ciavète vuòglia di fare ‘ncaa-a-aaaa-aa-azzo, ma-a-aa-aa-a la vita-aaaaa- èèèèèè Dùùùùùùùùù-ùùùùùra!! Andate a lavurà, DROGATI!” che, sono sicura, non era nelle intenzioni della scrivente.

Mi hanno colpito però altre cose, sì, sì, adesso riepilogo lo spunto, se no non si capisce un cazzo, lo so. Lo spunto è il solito sondaggio del menga, pubblicato da repubblica, secondo cui per il 65% degli studenti, la scuola è vecchia, noiosa, molte materie sono insegnate male, o inutili e vorrebbero smartphones ed Ipad come strumenti didattici.

Mi ha colpito la risposta di uno studente Universitario (vedi che fare l’Università serve, me l’aveva detto il mio papà, quando con gli occhi iniettati di sangue voleva strangolarmi) all’articolo. E’ pacata, ottimamente sostenuta dal punto di vista sostanziale, ben scritta e del tutto ragionevole. Concordo molto con lo studente.

Ovvero, non si può liquidare un malessere degli studenti (così come emerge da un sondaggio della minchia, ricordiamolo, comunque), semplicemente invocando i calci nel culo ed il fatto che la vita sarà dura e bisogna impegnarsi. Io sono convinta che la scuola Italiana sia valida per certi versi, incredibilmente immersa nel passato per tantissimi altri.

Ok, gli studenti non hanno voglia di fare un cazzo. Mica da due anni però. Da sem-pre gli studenti non hanno voglia di studiare, il perchè è molto semplice, devo spiegarlo io? Studiare è noioso, limonare nel parco o infilarsi nelle mutande di qualcun altro, molto meno. Anche giocare a calcio o alla Playstation, se è per quello.

Ok, i ragazzini di oggi sono piuttosto maleducati, viziati, convinti che tutto sia dovuto e non hanno nemmeno un’idea vaga di ciò che li aspetta. Colpa delle famiglie. Credo che in parte sia vero.

Ciononostante, anche quando andavo a scuola io (dieci-quindici anni fa), mi sembrava di tornare indietro nel tempo. A casa avevi internet, usavi i computer, vivevi il mondo attuale. A scuola ti parlavano degli Ittiti. In effetti chi se ne incula degli Ittiti. Ma, bisogna conoscere la Storia, per interpretare il proprio tempo. Verissimo. Ma anche se saltiamo gli Ittiti e poniamo un accento più forte sulla Storia contemporanea, non credo sia un male. No?

Un professore che potrebbe essere il NONNO dei propri studenti, farà sicuramente una gran fatica a capirli. E viceversa.

Non sono d’accordo con il liquidare sempre e comunque come cazzate questo tipo di istanze. La scuola DEVE cercare di restare nel mondo reale, l’uso dell’Ipad (o di qualsiasi altro tablet) è perfettamente sensato. Potresti caricare TUTTI i libri di testo su un Ipad, farci i compiti, imparare (magari!!!!) ad usare, non dico AS400, ma Word, Excel, Powerpoint, tutte cose che poi ti chiederanno, quando andrai a lavorare.

Qual’è il problema? Che sono i professori, che non lo sanno usare.

Perchè sono rimasti indietro, come i loro libri di testo, scritti nel 1969 e aggiornati ogni tanto… Tanto.